Il caffè divenne diffuso in Europa solo a partire dal XVII secolo, grazie ai mercanti veneziani, i quali percorrevano le rotte navali che collegavano l’oriente con Venezia e Napoli.

La diffusione del caffè causò dei problemi di natura religiosa: considerato dai religiosi come la “bevanda del diavolo” a causa dei suoi effetti energetici ed eccitanti. Pertanto, fu proposta la condanna eccleasiastica, esercitando pressione affinché il Papa Clemente VIII ne vietasse l’assunzione.

Il Papa, prima di vietarne l’uso, decise di assaggiarlo di persona rimanendo positivamente impressionato. Decise quindi di non vietarne l’uso, ma addirittura di definire l’espresso come “bevanda cristiana”.

Una volta scoperto il suo potenziale economico, emersero le prime caffetterie. L’espresso, oltre ad essere apprezzato per le sue proprietà curative, divenne anche una bevanda sociale di valore.

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